Egero, ispirato alla corteccia e alle torsioni degli alberi, è un prototipo di tavolo realizzato per la mostra SEDIMENTI di Mario Coppola a cura di Luigi Nicolais presso il museo Plart di Napoli.
Gli oggetti protagonisti di questa mostra sono il frutto di una collaborazione attiva tra l’autore – Mario Coppola – e due diverse intelligenze artificiali – Stable Diffusion e MidJourney – che funzionano come alterità non umana interna al processo creativo. Attraverso questa interazione, ciascuna opera viene elaborata a partire da un bozzetto e da una manciata di parole chiave: muovendo da questi dati, la I.A. sviluppa un gran numero di varianti nelle quali ogni elemento progettuale, cioè ogni forma, si trasforma in sedimento, in residuo amalgamato con gli altri “orizzontalmente”, senza gerarchie, senza tentativi di riduzione della complessità in geometrie astratte (tratte fuori dal mondo). Al contrario, come avviene nei processi morfogenetici lunghi milioni di anni che plasmano le continuità differenziate della rocce sedimentarie, composte da insiemi eterogenei di minerali, corpi e persino scarti, anche qui ogni elemento abbandona la propria autonomia formale e si fonde con il proprio vicino, generando un insieme plastico e coerente in cui le geometrie platoniche, metafora di perfezione ideale, si trovano sullo stesso piano delle geometrie topologiche dei corpi e dei paesaggi. Una coesistenza basata sulla solidarietà tra parti una volta fisicamente e concettualmente separate che, insieme, provano a raccontare la crisi di questo tempo.
I pezzi sono stati realizzati in amido di mais, rifiuti organici, plastica riciclata dal mare, cemento riciclato e legno inciso (CNC).